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Some notes on Relativity and other arguments
Il modello sulle proprieta elastiche della Gomma sviluppato negli anni 1920-30
<p style="text-align: justify;" data-start="128" data-end="581">Lo studio dell’elasticità della gomma nei primi decenni del XX secolo fu segnato da controversie, scoperte sperimentali e dal progressivo chiarimento della sua natura termodinamica. Sebbene il comportamento peculiare della gomma fosse stato osservato già all’inizio dell’Ottocento, una vera interpretazione scientifica emerse solo tra il 1900 e il 1940, in parallelo con il passaggio dalle teorie colloidali alla visione macromolecolare della materia.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="583" data-end="1239">Nei primi anni del secolo la gomma era ancora spesso descritta come un aggregato colloidale. Esponenti della “scuola colloidale”, come W. Ostwald e altri, consideravano l’elasticità della gomma come un fenomeno di micelle o di sistemi a due fasi, immaginando talvolta particelle con una struttura esterna solida che racchiudeva un interno viscoso. Queste ipotesi cercavano di spiegare l’estensibilità unica della gomma, ma resistevano all’idea di molecole molto grandi. Tale resistenza era rafforzata dalla convinzione che le anomalie nelle proprietà osservate fossero dovute alla presenza di aggregati piuttosto che a catene covalenti ad alto peso molecolare.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="1241" data-end="1889">La vera svolta arrivò da una serie di esperimenti fisici che rivelarono trasformazioni strutturali della gomma sotto sforzo. Nel 1925 Katz scoprì, mediante diffrazione a raggi X, che la gomma amorfa cristallizzava quando veniva stirata, producendo pattern orientati simili a quelli delle fibre. Le sue osservazioni, confermate e ampliate da altri ricercatori, dimostrarono che l’allungamento non si limitava ad orientare cristalliti preesistenti ma induceva la cristallizzazione stessa. Questa scoperta era cruciale, poiché suggeriva che unità a catena venissero ordinate sotto estensione, anticipando l’accettazione della teoria macromolecolare.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="1891" data-end="2437">Altri sperimentatori rafforzarono queste conclusioni. Nel 1924 Hock mostrò che la gomma stirata, una volta raffreddata, conservava l’orientamento e poteva fratturarsi in frammenti fibrosi a temperature criogeniche. Feuchter e Wohlisch interpretarono tali osservazioni come prova dell’esistenza di micelle orientate o di forze a lungo raggio tra particelle, ancora nel linguaggio colloidale. Tuttavia, la tendenza dei campioni allungati a recuperare la forma dopo riscaldamento suggeriva effetti di memoria più compatibili con molecole a catena.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="2439" data-end="3281">L’avanzamento decisivo si verificò nel <strong data-start="2478" data-end="2486">1932</strong>, quando K. Meyer, G. von Susich ed E. Valko sottoposero gomma naturale ad estensione controllata e poi la lasciarono retrarre monitorando lo scambio di calore con l’ambiente. Il loro risultato sorprendente fu che <strong data-start="2710" data-end="2759">la gomma assorbe calore durante la retrazione</strong>, un fenomeno incompatibile con un’elasticità basata sullo stoccaggio di energia potenziale nei legami. Ciò rivelava invece che la forza di richiamo è <strong data-start="2910" data-end="2923">entropica</strong>. Da questi esperimenti conclusero che né i <strong data-start="2967" data-end="2983">doppi legami</strong> presenti nell’unità del polisoprene, né la <strong data-start="3051" data-end="3073">cristallizzabilità</strong> della gomma di Hevea sotto sforzo erano la causa dell’elasticità. La loro legge termodinamica fondamentale stabiliva che la forza di retrazione aumenta <strong data-start="3226" data-end="3278">in proporzione diretta alla temperatura assoluta</strong>:</p> <p style="text-align: center;"><span class="katex"><span class="katex-mathml"><img title="f\propto\;T" src="https://latex.codecogs.com/svg.image?f\propto\;T"></span></span></p> <p data-start="3306" data-end="3365">un chiaro segno di comportamento governato dall’entropia.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="3367" data-end="3803">Quasi subito dopo questa scoperta, la prima <strong data-start="3411" data-end="3447">descrizione statistico-meccanica</strong> fu sviluppata da <strong data-start="3465" data-end="3501">E. Guth e H. Mark (1932)</strong>. Essi considerarono la distribuzione di probabilità della distanza tra le estremità <span class="katex"><span class="katex-mathml">L</span></span> di una catena con <span class="katex"><span class="katex-mathml">n</span></span> segmenti di lunghezza <span class="katex"><span class="katex-mathml">b</span></span>, angolo di legame fissato <span class="katex"><span class="katex-mathml"><img title="\theta" src="https://latex.codecogs.com/svg.image?\theta"></span></span> e libera rotazione attorno ai legami. Da questa analisi ottennero la forza entropica di richiamo per una singola catena:</p> <p style="text-align: center;"><img title="s\;=\;\frac{3kT}{nb^{2}}\cdot\frac{1-\cos\theta}{1+\cos\theta}\;L" src="https://latex.codecogs.com/svg.image?s\;=\;\frac{3kT}{nb^{2}}\cdot\frac{1-\cos\theta}{1+\cos\theta}\;L"></p> <p style="text-align: justify;" data-start="4003" data-end="4452">dove <span class="katex"><span class="katex-mathml">s</span></span> è la forza di retrazione della catena, <span class="katex"><span class="katex-mathml">k</span></span> la costante di Boltzmann, <span class="katex"><span class="katex-mathml">T</span></span> la temperatura assoluta. Questa formula rappresentò un passo cruciale: mostrava esplicitamente che la forza di retrazione è proporzionale alla temperatura, in accordo con la legge termodinamica di Meyer–von Susich–Valko, ma ora derivata dalla statistica molecolare e dalla geometria delle catene.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="4454" data-end="4973">Un ulteriore perfezionamento arrivò con <strong data-start="4445" data-end="4469">W. Kuhn nel 1934</strong>, che introdusse il concetto di <strong data-start="4501" data-end="4522">lunghezza di Kuhn</strong> per semplificare il trattamento della flessibilità delle catene. Invece di descrivere le catene legame per legame, le rappresentò come una sequenza di “segmenti statistici” di lunghezza <span class="katex"><span class="katex-mathml">l</span></span>, ciascuno equivalente a un certo numero di legami chimici reali. Kuhn calcolò quindi il modulo di taglio (shear module) di un insieme di tali catene e ottenne una connessione diretta tra elasticità e peso molecolare. La sua espressione per il modulo di taglio fu:</p> <p style="text-align: center;"><span class="katex"><span class="vlist-r"><span class="mord"><span class="vlist-r"><span class="vlist-s">​<img title="G\;=\;\frac{7RT\rho}{M}" src="https://latex.codecogs.com/svg.image?G\;=\;\frac{7RT\rho}{M}"></span></span></span><span class="vlist-s">​</span></span></span></p> <p style="text-align: justify;" data-start="5020" data-end="5180">dove <span class="katex"><span class="katex-mathml">G</span></span> è il modulo di taglio, <span class="katex"><span class="katex-mathml">R</span></span> la costante dei gas, <span class="katex"><span class="katex-mathml">T</span></span> la temperatura assoluta, <span class="katex"><span class="katex-mathml"><img title="\rho" src="https://latex.codecogs.com/svg.image?\rho"></span></span> la densità del polimero e M il peso molecolare di una catena.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="5182" data-end="5518">Questo risultato mostrava che il modulo dipende inversamente dalla lunghezza della catena: catene più corte tra i punti di reticolazione producono una maggiore resistenza elastica. Il trattamento di Kuhn collegava quindi la descrizione molecolare della flessibilità delle catene con l’elasticità macroscopica della gomma vulcanizzata.</p> <p style="text-align: justify;" data-start="5520" data-end="6248">Alla fine degli anni Trenta le scoperte essenziali erano ormai acquisite: la confutazione sperimentale dei modelli colloidali; la dimostrazione che la cristallizzazione indotta da deformazione è una <em data-start="5719" data-end="5732">conseguenza</em> dell’estensione; il riconoscimento termodinamico che è l’<strong data-start="5790" data-end="5802">entropia</strong> a guidare la retrazione; la formula statistica di Guth, che collegava la forza alla geometria delle catene; e l’espressione di Kuhn per il modulo di taglio, che legava l’elasticità direttamente al peso molecolare. Insieme, questi risultati trasformarono la gomma da curiosità a pietra angolare della fisica delle macromolecole e posero l’elasticità entropica come uno dei primi trionfi della meccanica statistica nella materia soffice.</p>